6 buone ragioni per non rimanere più senza User eXperience

20 Giugno 2017 - User experience

Vi è mai successo, almeno una volta, di entrare pieni di speranze in un sito web che sembrava rispondere perfettamente alle vostre richieste, ma trovarvi invece in un labirinto di Cnosso digitale? Lasciando questi esemplari di “Frankensites” probabilmente, nella fretta della fuga, avrete maledetto quella homepage troppo pesante per essere caricata su mobile, o quel menu poco chiaro e contorto, che non vi ha aiutato a trovare il contenuto che cercavate. L’esperienza d’uso di questo sito non vi ha soddisfatti, un potenziale utente (o acquirente?) è andato perso, e certo non lo consiglierete a nessuno se non come esempio di worst-case della settimana.

 

Che cosa mancava a questi siti web?

Elementare, Watson: sono stati progettati e sviluppati senza aver messo al centro le esigenze dell’utente finale: la User eXperience (UX).

Per dirla con Don Norman, padre della disciplina, la User eXperience abbraccia tutti gli aspetti dell’interazione tra l’utente finale e un’azienda, i suoi servizi e i suoi prodotti.
Non conta dove o come avvenga questa relazione: la UX, come ogni processo scientifico, abbraccia ogni tipo di rapporto tra utente e prodotto finale, inclusa la dimensione digitale.

 

Pianificare una strategia UX può fare la differenza?

Bello fin qui, ma investire tempo e risorse nella pratica di User eXperience in fase di progetto è davvero importante? La risposta è una sola: assolutamente sì!

Ecco 6 ragioni per cui non dovrebbe più mancare nella lista dei vostri must-have.

  1. ROI, mon amour!

Ogni euro speso per una buona strategia UX, può avere un ritorno di € 100. Decidere di investire in questo ambito può assicurare la fidelizzazione degli utenti, con un conseguenze incremento del tasso di conversione, del valore del vostro sito e, quindi, del vostro brand.

  1. Il 97% dei siti sono potenziali Frankensites

Trovarsi faccia a faccia con siti web poco “usabili” rende gli utenti frustrati e non favorisce il tasso di conversione. Fare spazio nel proprio team per uno UX designer esperto faciliterà il progetto e la fase di sviluppo, dando luce a siti web efficaci per il vostro target.

  1. Evitare il 50% delle risorse spese dagli sviluppatori? Yes, we can!

I programmatori passano spesso le loro giornate a risolvere problemi interni ai siti web, interrompendo così il ciclo di sviluppo del sito stesso. Un’analisi della UX del sito in fase di progetto potrebbe restituirvi tutto il tempo perduto!

  1. E se 5 utenti potessero aiutarvi a risolvere l’85% dei problemi del vostro sito?

(Senza dovergli necessariamente offrirgli da bere)

Non sono io a dirlo, è un’autorità come Jakob Nielsen, che attraverso anni di esperienza nel campo dello User Testing ha sottolineato come i test condotti con soli 5 utenti possano aiutare a chiarire la maggior parte dei problemi di un sito web, mettendo in luce gli errori e carenze su cui intervenire. Uno UX Designer può condurre test a costo zero (o quasi), attraverso strumenti online e interviste.

  1. Gli utenti notano i cattivi design, prima di tutto.

Un buon design, che faciliti l’esperienza d’uso di un sito (così come di un software o di un oggetto), non verrà notato se non dagli utenti più accorti.

Un design non progettato tenendo “l’utente al centro”, invece, sarà recepito come un invito ad andarsene anche dai vostri – potenziali – clienti.

  1. Il 73% delle aziende si dichiara già estremamente o abbastanza impegnata nell’offrire la migliore UX ai propri utenti online.

 

E voi, invece, avete già deciso di mettere l’utente al centro dei vostri piani, o volete abbandonarlo nel labirinto del vostro sito, lasciando al “back button” del browser il compito di salvarlo?

Elisabetta Gavetti

Project manager, UX & user testing specialist